È con profondo sconcerto che abbiamo appreso della lettera con la quale l'avvocata Annamaria Bernardini de Pace ha annunciato al sindaco di Milano Giuseppe Sala di restituire l'Ambrogino d'oro nel caso in cui il Consiglio comunale decidesse quest'anno di premiare come propone il Pd - la Global Sumud Flotilla. Ci spiace, ma la cosa davvero non è bella. Forse la Flotilla non ha tutti i requisiti richiesti «aver dato un contributo importante alla vita culturale, sociale o economica della città» ma essendo stati premiati in passato il comico Andrea Pucci e Mario Monti, ormai si può tutto.
E semmai ci permettiamo di segnalare una rosa di candidati per i futuri Ambrogini. Esempi. Vuoi forse che una città operosa e accogliente come Milano scevra da ogni tentazione ideologica non prenda in considerazione le frange dei pro Pal più sensibili all'impegno civico che hanno messo a ferro e fuoco la stazione Centrale durante le manifestazioni per Gaza? (e per i maranza un bell'Attestato di benemerenza). E poi: Francesca Albanese, prima che faccia la fine dei televirologi dopo la fine del Covid. Landini, che ama così tanto la metropolitana di Milano da tenerla chiusa un giorno alla settimana per non sovraccaricarla troppo. Cecilia Parodi, che senza neppure andare in gita ad Auschwitz ha dato un nuovo senso alla parola «antisemitismo». Agli orfani del Leoncavallo (perché? Boh, così...). E per le sue straordinarie capacità attoriali a Giorgia, naturalmente. Ma quella vera. La cantante.
E per il resto, parlando di Ambrogini, c'è solo l'imbarazzo e non la scelta.