L'impiego del missile aria-aria R-77M da parte della Federazione russa rappresenta un importante segnale delle capacità aeronautiche militari di Mosca, configurandosi come una risposta tecnologica di elevato profilo alle crescenti sfide poste dalle nuove generazioni di armamenti sviluppati da Nato e Cina. Tale piattaforma, una versione profondamente rinnovata della famiglia R-77, s’incardina nel quadro di una strategia mirata a consolidare la supremazia aerea russa, soprattutto nello scenario dell’attuale conflitto ucraino, contribuendo a ridefinire gli equilibri nel do minio aereo.
La conferma dell’impiego e l’integrazione sul campo
Documentazioni visive hanno fornito per la prima volta la conferma dell'installazione e dell'impiego del missile R-77M sui caccia Su-35S, rappresentando per alcuni una prova concreta del suo utilizzo in missioni di combattimento sul campo. Questi elementi si integrano con ulteriori filmati e reperti bellici recuperati in Ucraina, rafforzando l'ipotesi di un impiego effettivo nel teatro operativo. Tali evidenze testimoniano la fase di transizione dal programma di sviluppo e collaudo alla piena operatività, estendendo l'adozione del sistema d'arma anche ai caccia di quinta generazione Su-57, con particolare attenzione all'ottimizzazione aerodinamica e alla riduzione della firma radar, aspetti fondamentali per garantire efficacia in ambienti caratterizzati da elevata densità di contromisure elettroniche.
Cosa sappiamo “in breve” sull’armamento
Dall’analisi emerge che il missile R-77M, noto anche come Izdeliye 180 o K-77M, si distingue per l’innovazione strutturale che abbandona le tradizionali pinne a reticolo in favore di stabilizzatori cruciformi accorciati, soluzione tecnica che riduce sensibilmente la resistenza aerodinamica e la visibilità radar. Al cuore del sistema propulsivo vi è un motore a doppia pulsazione solida, in grado di modulare la spinta durante il volo, estendendo così la gittata e migliorando significativamente la capacità di ingaggiare bersagli altamente manovrabili nella fase terminale dell’intercettazione. La guida è assicurata da un radar ad antenna a scansione elettronica attiva (AESA), sviluppato dall’Istituto di Ricerca Agat, caratterizzato da un ampio campo visivo, tempi di risposta rapidi e robustezza elevata contro le contromisure elettroniche. Alcune varianti dell’armamento includono sistemi di guida ibridi con modalità attiva, passiva e semi-attiva, che consentono il coordinamento con radar di bordo avanzati come il N011M Bars-R e il N035 Irbis-E.
L’impatto del missile sulle contromisure elettroniche avversarie
La configurazione aerodinamica avanzata, unita al motore a doppia pulsazione, consente al R-77M di raggiungere velocità medie di circa 3500 km/h, picchi massimi stimati in 5100 km/h e quote di intercettazione fino a 30.000 metri. La struttura è progettata per sostenere sovraccarichi elevati, fino a 27 G, rendendolo efficace contro missili da crociera e missili aria-aria ad alta velocità. La multifunzionalità dei sistemi di guida e la capacità di intercettare missili antiradiazione ampliano in modo significativo la versatilità operativa e impongono nuove sfide ai sistemi di guerra elettronica, in particolare quelli utilizzati dalle forze ucraine. L’arma è attualmente integrata ma su piattaforme di rilievo come Su-35S, Su-30SM2, MiG-31BM e Su-57, sottolineando il suo ruolo dominante nella strategia di difesa aerea russa.
Competizione tecnologica per contrastare Usa e Cina
L’introduzione del R-77M si inscrive in una più ampia strategia di modernizzazione dell’arsenale missilistico russo, volta a contrastare efficacemente le avanzate tecnologiche statunitensi e cinesi nel settore dei missili aria-aria. Mentre Pechino sviluppa sistemi come il PL-15 e Washington potenzia il proprio inventario con missili avanzati quali l’AIM-260 e l’AIM-174B SM-6, Mosca risponde con un’arma che promette un raddoppio della gittata rispetto alla precedente versione R-77-1, nonché una superiore resilienza alle contromisure elettroniche. Tale competizione riflette la dinamica di una corsa agli armamenti tra le principali potenze globali, in cui il R-77M si afferma come un sistema d’arma avanzato e capace di potenziare significativamente le capacità operative dei velivoli russi in scenari complessi e multifrontali, con particolare riferimento alle attuali operazioni in Ucraina e agli equilibri strategici emergenti a livello internazionale.