David Cameron, ex primo ministro in carica dall'11 maggio 2010 al 13 luglio 2016, ha un tumore alla prostata: è lo stesso politico britannico, oggi membro della Camera dei Lord con il titolo di Barone di Chipping Norton, a rivelarlo per promuovere una campagna di screening e prevenzione nel Regno Unito.
"Non mi piace particolarmente parlare di problemi intimi di salute, ma credo di doverlo fare", dichiara l'ex premier, "siamo onesti, noi uomini non siamo bravi a parlare di salute, tendiamo a prendere tempo". Il problema di salute che lo affligge, e che nel suo Paese conta circa 12mila vittime ogni anno, era tornato prepotentemente alla ribalta dopo la diffusione della notizia della diagnosi ricevuta da re Carlo III: il sovrano raccontò ai suoi sudditi di aver subito nel gennaio del 2024 un intervento per un ingrossamento benigno della prostata, a seguito del quale furono effettuati ulteriori accertamenti diagnostici che individuarono la presenza di un tumore di natura imprecisata.
L'invito a fare prevenzione da parte di Carlo ha spinto numerosi cittadini britannici a prendere sul serio il problema, e da allora c'è stato un deciso aumento di richieste di controlli al sistema sanitario nazionale. Una spinta che ha portato tanti personaggi pubblici a esporsi per raccontare la loro esperienza, tra i quali il regista premio Oscar Steve McQueen, l'attore comico Sir Stephen John Fry e l'ex pistard britannico oro olimpico Chris Hoy. L'ultimo è stato David Cameron, il quale ha effettuato i controlli su spinta della moglie.
"Speri sempre per l’esito migliore", spiega l'ex primo ministro britannico, ora portavoce di una campagna finalizzata a promuovere la prevenzione. "Hai un alto punteggio del Psa e ti dici che probabilmente non è nulla, fai la risonanza magnetica, vedi un po’ di puntini neri e ti dici che probabilmente va tutto bene. Poi arriva l’esito della biopsia: hai il cancro. Hai sempre avuto paura di sentire quelle parole".
Il cancro alla prostata può essere sconfitto, a patto di avere una diagnosi precoce, motivo per il quale in Inghilterra si stanno facendo grandi pressioni per far sì che venga attivato un programma di screening per gli uomini over 50, esattamente come già avviene nel Paese per altre forme tumorali.