Il presepe torna a essere un bersaglio. A Lugo, in provincia di Ravenna, le statuine di Gesù Bambino e della Madonna sono state vandalizzate nel presepe allestito al Pavaglione, nel centro della città. Braccia tranciate, mani lesionate, figure mutilate e lasciate esposte al gelo: un gesto che ha suscitato indignazione ben oltre la cerchia dei fedeli. A raccontare l’episodio è il Corriere Romagna, che ricostruisce quanto accaduto nelle ultime ore. Qualcuno ha infierito sulle due statuine centrali del presepe, danneggiando gravemente il Bambino e colpendo anche il braccio della Madonna. Illesi, invece, San Giuseppe e gli animali collocati alle loro spalle.
Le parole del parroco
A esprimere per primo lo sconcerto per l’accaduto è stato don Leonardo Poli, parroco della Collegiata-San Gabriele, che ha commentato l’atto vandalico in un messaggio condiviso con i fedeli: "Ero quasi sicuro che qualche balordo avrebbe seviziato la statuina di Gesù bambino, ma non pensavo in così pochi giorni". Un’amarezza legata anche al fatto che, nella tradizione locale, il Bambin Gesù viene solitamente collocato nella mangiatoia solo nella tarda serata del 24 dicembre. Quest’anno, invece, era stato posizionato fin da subito accanto ai genitori, anche per evitare che qualcuno potesse pensare a un furto.
Non è la prima volta
Non è la prima volta che il presepe del Pavaglione finisce nel mirino. Sempre secondo quanto riportato dal Corriere Romagna, due anni fa la stessa statuina di Gesù Bambino era stata vandalizzata nella notte di Capodanno: allora, erano stati tranciati la testa e un braccio, forse con l’uso di petardi. Subito dopo, però, la statuina era stata restaurata e ricollocata al suo posto. Una ricorrenza che rafforza il senso di frustrazione attorno a un gesto che colpisce simboli profondamente radicati nella vita della comunità.
La scelta di lasciare Gesù Bambino mutilato
Dopo l’ennesimo danneggiamento, la parrocchia ha deciso di non intervenire immediatamente con una riparazione. "Abbiamo deciso di lasciarlo così mutilato – spiega don Poli – e di scriverci a fianco 'Gesù offre il suo amore anche a chi si prende gioco di lui'". Una scelta che trasforma le ferite inflitte alla statuina in un messaggio visibile, affidato allo stesso presepe, nel cuore della città.
Difficile individuare i responsabili
Sull’episodio è intervenuta anche la sindaca di Lugo, Elena Zannoni, che ha definito quanto accaduto "un gesto assolutamente inspiegabile". "Rattrista che lo spirito del Natale non abbia coinvolto tutti e che ci siano persone che si divertono in simili bravate – ha commentato al Corriere Romagna – soprattutto per il significato che il presepe ha per tanti bambini che lo vanno a vedere ogni giorno".
La prima cittadina ha spiegato che il Comune si è subito attivato per valutare una sistemazione o una sostituzione delle statuine, ringraziando chi ogni anno collabora all’allestimento. Ma le possibilità di individuare i responsabili sono ridotte: "Non ci sono telecamere che puntano verso il presepe e non sappiamo quando possa essere successo, quindi è un vandalismo che presumibilmente resterà impunito".
La reazione sui social
Sui social è intervenuto anche Davide Solaroli, ex consigliere comunale di Lugo, che in un post su Facebook ha pubblicato l'immagine del Gesù Bambino mutilato e ha definito il gesto "misero, vuoto, vigliacco", escludendo che possa essere liquidato come una bravata o una goliardata. Solaroli ha inoltre ricordato che due anni fa a vandalizzare il presepe “potrebbe essere stata una baby gang composta da meno di dieci ragazzini dall’apparente età di 14-16 anni”. Tantissimi i commenti al post: "La solita gentaglia priva di valori e cultura", scrive un utente. "Ora il presepe dà noia anche in piazza!!", "Non c'è più nessun limite al vandalismo", "Andate a casa vostra se non vi vanno bene i nostri simboli religiosi", si legge ancora sotto il post.

