Un nuovo progetto internazionale di alfabetizzazione tecnologica e mediatica aiuterà i giovani a rafforzare la coscienza critica, offrendo loro strumenti concreti per orientarsi nell'era dell'intelligenza artificiale e delle notizie false. La missione e i dettagli di Doubt and Debate, iniziativa promossa dall'Osservatorio for independent thinking presieduto da Andrea Ceccherini, sono stati presentati ieri a Milano in un teatro San Babila riempito da oltre 500 studenti delle scuole secondarie superiori italiane. La meglio gioventù, direbbe qualcuno, soprattutto in un momento storico in cui anche le aule sono purtroppo tornate a essere esposte al rischio di contaminazioni ideologiche. «Con Doubt and Debate vogliamo scalfire le certezze che polarizzano, le convinzioni che separano e radicalizzano per aprire la strada al dubbio ed al confronto, due esercizi necessari in un mondo che, forse anche per questo, sembra essere sempre più in fiamme», ha affermato lo stesso Ceccherini, presentando l'iniziativa ai giovani e alla stampa. «Per noi, in questo quadrante della storia in cui i più investono sull'intelligenza delle macchine, è venuto il tempo di tornare a investire sull'intelligenza umana delle persone. E lo faremo con alleanze senza precedenti», ha aggiunto il presidente dell'Osservatorio for independent thinking. Il progetto si concretizzerà infatti in una piattaforma che permetterà alle classi di accedere a lezioni dinamiche e a contenuti esclusivi multimediali, grazie a media partnership internazionali di altissima reputazione, dal New York Times al Wall Street Journal, da El Pais a Lavanguardia. E in Italia anche ilGiornale sarà protagonista dell'iniziativa insieme ad altre autorevoli testate. «Aderiamo volentieri, forti della nostra storia cinquantennale, perché siamo convinti che l'informazione debba essere libera, autorevole e soprattutto certificata. L'informazione far west può essere invece una minaccia per la democrazia e la libertà», ha dichiarato Alessandro Sallusti, direttore responsabile del nostro quotidiano, in un videomessaggio diffuso durante l'evento di ieri. Insieme a Ceccherini, sul palco è salito anche Pietro Labriola, ceo di Tim, il quale ha spiegato come l'azienda contribuirà all'iniziativa, anche attraverso una campagna social. «Oggi ha detto il top manager - la finestra sul mondo passa attraverso un feed dove tutto finisce per assomigliarci, ma la buona notizia è che l'80% dei giovani chiede di capire come funzionano gli algoritmi. Non è diffidenza verso la tecnologia, è il desiderio di governarla. È da qui che comincia il progetto».