Musica elettronica, installazioni visive e contaminazioni culturali. La nona edizione del Viva Festival si è aperta nel cuore della Valle d’Itria con una serie di appuntamenti che mescolano arte e tecnologia. Tra i partner ufficiali dell’evento anche Renault Italia, presente in occasione della serata inaugurale con una selezione di veicoli e un posizionamento istituzionale legato al tema della mobilità sostenibile.
L'incontro con la stampa
In concomitanza con l’inizio del Viva Festival, il nuovo direttore generale di Renault Italia, Sébastien Guigues, ha incontrato la stampa per commentare alcune dinamiche chiave del mercato automobilistico europeo. Nel corso del dialogo con i giornalisti, Guigues ha evidenziato la centralità della transizione elettrica, pur sottolineando che non tutti i consumatori oggi sono nelle condizioni di adottare veicoli a batteria. In questo contesto, l’ibrido viene considerato una tecnologia intermedia ancora molto utile. “C’è ancora tantissima gente che non può o non vuole comprare un’auto elettrica. L’ibrido è un primo passo e funziona. Non a caso Toyota e Renault, forti in questo segmento, continuano ad avere buoni risultati".
Italia, riorganizzazione in vista
Parlando del mercato italiano, Guigues ha spiegato che l’obiettivo per il 2025 è riorganizzare strategia e struttura operativa, per preparare un rilancio più incisivo nei due anni successivi. “Abbiamo i prodotti, i clienti, la rete. Ma dobbiamo decidere con chiarezza come vendere: se puntare sul noleggio, sulla nostra finanziaria, su GPL, ibrido o elettrico". Renault oggi si posiziona tra il sesto e il settimo posto per immatricolazioni in Italia, ma secondo Guigues si tratta di un risultato non coerente con il potenziale del marchio.
La concorrenza cinese: una crescita da osservare con attenzione
Nel confronto con la stampa, il tema della concorrenza cinese non è stato eluso. Guigues ha riconosciuto la crescita dei nuovi marchi provenienti dall’Asia, ma ha anche evidenziato le differenze strutturali tra chi arriva e chi è già presente sul mercato da anni.
“Avranno bisogno di 15 o 20 anni in Italia per arrivare dove siamo noi di Renault”, ha affermato. “Faccio l’esempio della Spagna, che conosco bene ovviamente. I marchi cinesi sono arrivati tre anni fa, hanno una quota di mercato crescente ma lo è anche quella di Renault, mentre è diminuita per alcuni nostri rivali. Diciamo che il nuovo mangia il più debole". Ha poi parlato del rapporto con la rete di concessionari:“Siamo contenti che arrivino altri marchi come quelli cinesi, ma noi giochiamo in casa. La prima cosa che ho detto alla nostra rete di concessionari è stata una: attenti a prendere marchi cinesi, liberi di farlo naturalmente, ma c’è il rischio di perdere soldi. E io voglio partner finanziariamente solidi".
Incentivi, infrastrutture e mercato
Guigues ha anche affrontato il tema degli incentivi pubblici all’acquisto di veicoli elettrici, sottolineando che si tratta di strumenti importanti ma spesso limitati nella durata e nell’efficacia. In particolare, ha osservato che una parte significativa della popolazione italiana rientra nei parametri richiesti, ma che le condizioni di contesto, come il costo dell’energia e la mancanza di infrastrutture, rappresentano ancora ostacoli reali. Secondo il direttore generale, una strategia efficace dovrebbe prevedere una segmentazione più precisa del pubblico: “Dobbiamo chiederci chi può davvero acquistare un’auto elettrica. Chi ha due macchine, chi vive in una casa con box auto: sono questi i profili su cui iniziare. Non ha senso proporla a chi vive in un condominio e ha un reddito basso".
Gamma differenziata e mobilità urbana
Renault prosegue nel suo sviluppo multi-brand. Il marchio Alpine sarà completamente elettrico, con una vocazione tecnologica e prestazionale, mentre Mobilize punterà sulla micro-mobilità urbana, con quadricicli come Duo e Bento. I veicoli commerciali continueranno a essere proposti sia in versione termica che elettrica, in base all’utilizzo e al contesto normativo locale. In chiusura, Guigues ha ribadito la necessità di evitare approcci standardizzati alla mobilità: “Non è detto che l’elettrico sia la soluzione per tutti. Dipende da dove si vive, da quanto si guida, dalle possibilità di ricarica. Renault vuole offrire soluzioni diverse per esigenze diverse".