“Criminalità e immigrazione sono strettamente collegati”. Ecco i numeri dell’insicurezza

Scritto il 24/11/2025
da Francesca Galici

Dai dati del Viminale emerge come esista una correlazione stretta tra i reati e e l'immigrazione: gli stranieri sono solo il 9% della popolazione

Il fenomeno migratorio irregolare è un problema grave nel nostro Paese, soprattutto perché è causa di criminalità. Attualmente la percentuale di stranieri in Italia è relativamente bassa rispetto ad altri Paesi, come la Francia, dove al contrario si registra un’elevata incidenza di stranieri nel tessuto sociale. Tuttavia, ed è questo il dato più grave, questa minoranza si rende responsabile della maggior parte dei crimini che si compiono nel Paese. Lo ha spiegato bene anche il direttore Mario Sechi in uno dei suoi ultimi interventi televisivi a Realpolitik, programma in onda su Rete4 con la conduzione di Tommaso Labate.

La criminalità, oggi, è strettamente legata all’immigrazione incontrollata. Dai dati del ministero dell’interno emerge che gli immigrati sono responsabili del 52% delle rapine, il 60% delle rapine per strada, il 62% dei furti con strappo, ossia gli scippi, il 69% dei furti con destrezza, il 43% delle violenze sessuali, il 39% dello spaccio di droga, il 24% dei furti d’auto, il 29% del contrabbando, il 23% degli omicidi volontari… E possiamo continuare “, ha spiegato Sechi, facendo l’elenco dei principali reati di cui gli stranieri si rendono protagonisti nel nostro Paese. Il tutto, pur essendo circa il 9% della popolazione complessiva.

I numeri parlano chiaro, se non è ancora un’emergenza poco ci manca, di sicuro diventa un’emergenza se si guarda la situazione dal punto di vista delle carceri, perché è un dato incontrovertibile che in Italia esiste un problema di sovraffollamento delle strutture detentive e che nelle carceri ci sia una altissima percentuale di soggetti stranieri senza i quali nel paese non ci sarebbe il problema o, per lo meno, non avrebbe le dimensioni attuali. Tutto questo contribuisce a creare quella situazione di insicurezza diffusa che si respira nelle grandi città così come quelle più piccole. È un fenomeno che ha assunto ampie dimensioni soprattutto negli ultimi dieci anni.

Le forze dell’ordine hanno lanciato spesso l’allarme sull’evoluzione della criminalità nelle città, ma senza che lo facciano loro, basta leggere le cronache quotidiane che parlano di aggressioni a bordo dei treni, violenze sessuali in città, aggressioni con arma bianca, risse e violenze varie. Il tutto senza che si prospettino all’orizzonte soluzioni risolutive definitive. Il governo sta lavorando per agevolare i rimpatri di chi non ha diritto di permanenza ma a questo momento è stato ostacolato dalla magistratura. Con il nuovo patto per le migrazioni europeo è probabile che si possa agire con maggiore libertà ma oltre a trovare soluzioni per i rimpatri, fondamentali per alleggerire anche la spesa sociale oltre che per ragioni di sicurezza, bisognerà lavorare per impedire l’ingresso nel Paese ai soggetti che non hanno documenti e arrivano irregolarmente.