Il tour italiano di Greta Thunberg è iniziato a Verona ed è proseguito a Venezia, dove la svedese ha partecipato a un'azione ecologista con Extinction Rebellion. L'azione della polizia è partita immediatamente dopo che gli attivisti si sono presentati sul Ponte di Rialto e hanno sversato la fluoresceina nel Canal Grande, tingendolo di verde. L'effetto è durato diverse ore, durante le quali il principale canale di Venezia ha assunto il colore innaturale. Tutti gli attivisti sono stati identificati e per loro è scattato il Daspo urbano. Anche Greta Thunberg è stata colpita dal provvedimento e per 48 ore non potrà entrare nella città lagunare.
Oltre all'allontanamento dalla città, tutti i manifestanti sono stati multati con un'ammenda di 150 euro. Per Luca Zaia, si è trattata di un gesto "poco rispettoso per le nostre città, la loro storia, la loro fragilità", ha riferito il presidente della Regione riferendosi a un'azione gemella che i gruppi di ecologisti hanno compiuto a Padova nelle stesse ore. In realtà, l'azione di Extinction Rebellion si è svolta in un totale di 10 città italiane e l'obiettivo dichiarato dai sedicenti ambientalisti era quello di sensibilizzare al riscaldamento climatico.
Zaia si è detto anche stupito "nel vedere anche Greta Thunberg tra gli autori di questa inutile protesta, che evidentemente puntano - più che a sensibilizzare sull'ambiente - a dare visibilità a loro stessi. È chiaro che a costoro dell'ambiente e delle nostre città, nonché della loro fragilità, non interessa assolutamente nulla". Non è la prima volta che Thunberg fa parlare di sé in relazione alla città di Venezia, anche se la volta precedente a far rumore era stata la sua non presenza in Laguna, quando è mancata alla presentazione del documentario a lei dedicato.
Thunberg nelle ore precedenti si era presentata presso l'università di Verona, convocata dagli studenti del Polo Zanotto, nonostante l'incontro non fosse stato autorizzato. Il tema principale dell'incontro è stato, senza sorpresa, la Palestina, con la svedese che non ha mancato di sferrare anche un attacco alla politica e allo stesso ateneo: "È una vergogna che l'università abbia tentato di impedire questo incontro e abbiano provato a togliere la corrente mentre si dichiaravano degli slogan".
Nonostante nell'ultimo periodo Thunberg si sia dedicata prevalentemente alla causa palestinese, partecipando anche all'azione della Flotilla, e venendo arrestata da Israele, per qualche ora a Venezia è tornata all'ambientalismo, tema che l'ha resa famosa. È stato forse un diversivo per l'attivista, un modo per occupare qualche giorno in Italia in attesa degli altri eventi a cui ha già annunciato che parteciperà. Non è chiara la ragione per la quale l'attivista svedese debba partecipare alle manifestazioni che si terranno il 28 e il 29 novembre, proclamate dalla sinistra radicale, contro la manovra di bilancio del governo Meloni. Ma c'è una certezza: la svedese è ormai parte della sinistra radicale globalista e come tale probabilmente continuerà questi tour, dove la sua immagine serve ad attirare qualche consenso e qualche riflettore in più sulle manifestazioni dove viene inserita tra le prime file, ben in vista, a favore di telecamere.

