L'Inter gioca il derby, scolpisce due legni, si fa parare un rigore dal mostruoso Maignan e cede lo scettro di Milano, ancora una volta, dopo quelli della passata stagione, al Milan grazie alla stoccata di Pulisic all'alba della ripresa. Per Chivu è la quarta sconfitta in stagione, un bilancio troppo pesante, per il Milan 12esimo risultato utile e secondo posto dietro la Roma (col Napoli). Per una sera è Maignan il protagonista assoluto mentre l'attacco boom dell'Inter fa cilecca.
San Siro è uno spettacolo (incasso record da 8,6 milioni), emozionante l'omaggio alla Vanoni, malizioso lo striscione ottico (ottenuto con le torce dei cellulari) apparso in curva sud a dimostrazione che i divieti ingiusti (negato lo striscione sodalizio) si possono aggirare. L'Inter non tradisce le attese e parte pancia a terra, il Milan indietreggia metro dopo metro e il suo portiere, Maignan, deve subito salire in cattedra. Dopo appena 4 minuti, su cross di Dimarco, Thuram di testa si avvita e chiama il connazionale al primo prodigio. Per annotare il secondo bisogna aspettare una delle manovre geometriche dell'Inter con la volée finale di Lautaro che Maignan devia sul palo. Nell'intermezzo c'è tanta Inter e il secondo palo esterno centrato da Acerbi su corner. Il Milan si chiude, arranca dalla parte di Fofana, prova a ripartire senza trovare se non nel finale della prima frazione l'occasione migliore: il destro a giro di Pulisic sfiora il palo. Chivu si lamenta per le lunghe pause dei rossoneri nella ripresa del gioco, Leao protesta per la tirata dei capelli da parte di Acerbi in area. L'arbitro Sozza che risparmia due gialli a Lautaro (gomitata a Gabbia) e Pavlovic (fallo su Thuram) alla fine ammonisce proprio Leao per uno sgambetto a Barella.
La ripresa comincia con lo stesso copione, Inter a comandare il gioco senza intuire l'agguato. Basta perdere una palletta nel cerchio di centrocampo e scatta la trappola milanista: Fofana apre a Saelemaekers, sul destro del belga Sommer devia alla meglio, sul tap-in comodo Pulisic fa centro. Schiumano rabbia i neroazzurri e a Chivu non manca certo il coraggio: fuori Lautaro per Bonny e più tardi Calha per Zielinski. L'occasione propizia arriva giusto a metà tempo per via del pestone di Pavlovic su Thuram segnalato dal Var. Dal dischetto, di fronte allo specialista Calhanoglu, si esalta ancora Maignan intuendo l'angolo giusto e respingendo due volte. L'assedio finale allestito dall'Inter prevede un 4-2-4 super offensivo con Esposito e Diouf aggiunti a Thuram e Bonny mentre il Milan di conseguenza si vota alla estrema difesa con un 5-4-1 che prevede gli ingressi di Ricci, Loftus Cheek e Nkunku. È quasi commovente - ma vincente - la resistenza dei rossoneri in trincea.

